Verona, 10 ottobre 2015
Spett. Assessore all’Ambiente, protezione Civile
Giampaolo Bottacin
Gentile Assessore
chi Le scrive è un’associazione di Verona formata da cittadini che da sempre propongono soluzioni alternative all’attivazione dell’impianto di incenerimento sito in località Ca’ del Bue, concepito e costruito nel secolo scorso, entrato in funzione per brevissimo tempo ma da sempre voluto da parte della classe politica. Un impianto che sembrava finalmente spento, ma che improvvisamente quest’anno è stato “riesumato” prima con l’approvazione del Piano regionale dei rifiuti poi con l’ articolo 35 del decreto “Sblocca Italia”.
In occasione della conferenza stato regioni del 9 settembre c.a. abbiamo organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Verona durante il quale abbiamo consegnato al Prefetto dott. Mulas una lettera inoltrata per conoscenza anche a Lei. Purtroppo abbiamo ricevuto notifica di mancata consegna alla Sua persona e per questo ci permettiamo di allegarla a questa nostra.
Con la presente siamo a chiederLe un appuntamento per condividere i nostri pensieri, alla luce delle Sue dichiarazioni, recentemente apparse sulla stampa, con la speranza di poter definire linee guida comuni che possano delineare un’efficace azione verso politiche rispettose dei cittadini della nostra Regione.
Voglio sin d’ora ringraziarLa per l’attenzione che ci ha accordato, rimanendo in attesa di un Suo cortese riscontro.
Dopo una lunga e tenace attesa siamo riusciti a fissare un appuntamento con l'assessore regionale con il quale volevamo approfondire lo spinoso problema del Piano rifiuti che ancora non vede stralciato l'impianto di incenerimento di Verona Ca' del Bue. Un impianto anacronistico, nato già morto perchè quando è stato messo in funzione già era inadatto (letto fluido) alla tipologia di rifiuto che avrebbe dovuto trattare. Partiamo confortati dal comunicato stampa che lo stesso assessore ha pubblicato sul sito della regione:
Comunicato stampa N° 1149 del 09/09/2015 (Assessore Bottacin)
Contrarietà netta del Veneto a quanto previsto dal governo con il decreto “Sblocca Italia” circa la realizzazione di 12 nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti in 10 Regioni, uno dei quali dovrebbe essere realizzato nel territorio veneto. L’ha espressa a nome della giunta veneta l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin nel corso di una riunione tecnica a Roma presso il ministero con le Regioni.
“Tutte le amministrazioni regionali presenti – ha spiegato l’assessore Bottacin – anche quelle governate dal centro-sinistra, hanno ribadito di non condividere assolutamente l’impostazione del provvedimento, in quanto prefigura una pesante ingerenza dello Stato in una materia di competenza regionale. Ma non è solo una questione di principio, perché le previsioni governative contrastano anche con le pianificazioni regionali dei rifiuti: il Veneto ha già stabilito come e dove gestire e smaltire i suoi rifiuti e così pure altre Regioni”.
“Un ulteriore aspetto di criticità – aggiunge l’assessore veneto – è che procedendo con questa impostazione viene calpestato anche il concetto di autosufficienza indicato dall’Unione Europea per quanto riguarda gli inceneritori. Questi 12 inceneritori sarebbero infatti considerati strategici sul piano nazionale e potrebbero quindi teoricamente accogliere rifiuti provenienti anche da fuori regione, in barba a qualsiasi programmazione. Questo per noi è assolutamente disincentivante e non responsabilizza le Regioni che su questo tema sono inadempienti”.